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Addolorata

Nella visita pastorale di San Carlo del 1567 si parla di un oratorio di S. Maria che risulta essere eretto pochi anni prima, come riporta Carlo Mazza prevosto di Asso nel suo manoscritto del 1796 e citato nel libro “Memorie storiche della Vallassina”.
La descrizione presenta però un edificio piuttosto differente rispetto all’attuale:
 “ben soleggiato e sbiancato e tutto fatto a volta; con la sua Sacristia che gli sta dietro. Questa ha il suo ingresso alla sinistra dell’Altare. Vi ha una finestra alla diritta della facciata, che guarda in Chiesa. Sull’apice del tetto vi è un pilastro aperto, con entro la campana, la cui corda scende sopra l’ingresso della porta. L’Altare è affisso al muro, senz’ancona; e invece ha dipinta a fresco l’immagine del Crocifisso e della Vergine. Ha una porta laterale, verso tramontana, posteriormente, fu aggiunta alla sacristia anche un’altra stanza più picciola, fatta parimenti a volta.”
Anzitutto l’entrata con la porta rimessa a nuovo e la scritta sopra l’entrata perché l’identità della cappellina sia ben visibile. La facciata è arricchita anche dalle nuove vetrate cromatiche che apportano maggior sacralità ed ulteriore luminosità. Vetrate realizzate da Luigi Luè. Subito, appena entrati, si rimane colpiti dalla grande luminosità che la navata ha acquistato, in un’armonia di tinte, che fanno dell’interno un’unica bellezza in cui si inseriscono tutti i particolari dalle decorazioni artistiche che risaltano nel loro splendore;
i disegni posti sulla volta che raffigurano il calice eucaristico e la colomba simbolo del dono dello Spirito Santo; i due angeli che, posti sopra la porta d’ingresso, reggono il nome di Maria; le stazioni della via Crucis sono state realizzate da Giampietro Spandri